Il nero dell’inchiostro sul blu cobalto in quarta copertina con la foto accanto e lo sguardo pulito e giovanissimo di Lorenzo Iossa che realizza il sogno del suo esordio letterario. “Giovanni e Beatrice, i miei nonni” è soprattutto una testimonianza sul campo. Di stile narrativo assai limpido come può essere il racconto di uno studente 17enne che non si sente per nulla fuori dal comune, che mantiene umiltà e semplicità, che ama lo sport e la sua età. «Questo libro – scrive Lorenzo – ripercorre la straordinaria vita dei miei nonni, Giovanni e Beatrice, due persone con caratteri diversi, se non opposti, che hanno affrontato insieme le dure sfide della vita e mi hanno sempre sostenuto ed appoggiato nelle mie. Il nonno Giovanni ovvero una vita dedicata interamente al lavoro e ai viaggi che esso ha determinato. La nonna Beatrice con un’esistenza ben più tranquilla e quindi con tanto più tempo da trascorrere con la famiglia. Eppure ugualmente immersa nel lavoro domestico e nei rivoli delle sue pause che ha dedicato alle sue passioni.
Con dettaglio ho voluto raccontare emozioni, esperienze ed aneddoti del mio e del loro vissuto trasmettendo, per intero, i valori dei loro tempi e tutta la bellezza di un rapporto speciale, come è stato ed è, tra me e loro.
Un rapporto fuori dal comune tenuto vivificato da affetto e profonda stima. Che mi ha ispirato, dalla prima all’ultima pagina, non il racconto di una semplice storia personale ma la testimonianza personale di quell’incontro che può esserci tra generazioni oggi distanti e diversissime eppure vicinissime dacché rami cresciuti a ritmi e stagioni diversi sopra quello stesso albero che ci dà vita e ci alimenta».
«Sono un ragazzino di nome Lorenzo ed ho deciso di raccontare la storia dei miei nonni materni, ma in un modo speciale che spero possa catturare la vostra attenzione. Abito in un piccolo paese in provincia di Napoli, che gli amanti della storia potrebbero conoscere, ovvero Nola. Per farlo capire a tutti, questa è una famosissima provincia romana conosciuta anche perché possibile luogo di morte del celebre Ottaviano Augusto. Casa dei miei nonni dista circa due chilometri da casa mia, il che è molto positivo perché posso raggiungerli a piedi impiegando una mezza oretta, in bici impiegandoci circa 10 minuti oppure con la macchina in un batti baleno. A ogni modo, io non abito da sempre qui, ma per questioni lavorative abitavo in Toscana e mi sono trasferito da pochi anni, ma comunque il legame coi miei nonni materni c’è sempre stato. Rimanendo in tema presentazioni, i miei nonni si chiamano Giovanni e Beatrice ed hanno uno 80 anni e l’altra 70 (insomma sono dei nonni abbastanza giovani). Loro, a differenza mia, hanno sempre abitato qui. Ovviamente era doloroso sia per me che per loro essere così distanti (considerate che senza contare traffico e inconvenienti vari impiegavo cinque ore di macchina per raggiungerli), ma non c’era altra soluzione. Il desiderio di vivere insieme o vicini era ardente soprattutto in quel periodo, così mia madre, dopo diversi tentativi, è riuscita a ottenere il trasferimento e di conseguenza lo ha ottenuto anche mio padre».
Centosedici pagine, una collana editoriale che mette assieme i migliori “racconti d’Autore”, uno stile che non mostra fronzoli, non usa metafore, non sfoggia dati, saperi, erudizioni. Lorenzo Iossa racconta la sua età, diciasette anni appena, ma soprattutto un rapporto speciale, quello avuto con i suoi nonni con cui ha attraversato gli anni della sua adolescenza, due luoghi e due regioni d’Italia, Pisa e la provincia di Napoli, la Toscana e la Campania. Ne è venuto fuori un libro che rappresenta anche un mirabile esempio d’osmosi e di felice incontro tra generazioni, un legame forte e controcorrente per chi vorrebbe, oggi molto più di ieri, nonni non più capaci di avere legami profondi con i loro nipoti tanto più diversi e distanti se si pensa alla rivoluzione tecnologica nella quale siamo immersi che divide a cesoia il vecchio dal nuovo, i giovani dagli anziani.
E invece Lorenzo Iossa quel legame lo ha reso unico, straordinario. Tanto da raccontarlo in un libro con le tante sfumature di cui è stato capace. «La vita dei miei nonni è stata ricca di momenti tristi e felici equamente proporzionati gli uni agli altri e ciò che ho condiviso con voi è solo una parte racchiusa in un tutto difficilmente esprimibile in qualche pagina perché anche piccole frazioni di secondo possono regalare emozioni indimenticabili. Altrettanto indimenticabili sono i momenti che ho avuto la possibilità di trascorrere insieme a loro senza trascurare, ahimè, quelli che non ho potuto trascorrere a causa delle centinaia di chilometri che ci separavano nonostante ci incontrassimo durante le festività e i momenti in cui i miei genitori, non oberati dal lavoro, non avevano problemi a partire. Altresì è mio dovere di scrittore dirvi che soffrire a volte aiuta a rafforzare una relazione perché si ha tempo per riflettere sul carattere della persona e anche perché è ciò che mi è successo e perciò col passare del tempo ho intuito sempre di più l’indole di chi avevo davanti sia per quanto riguarda i miei nonni che per quanto riguarda mio zio, che mi vuole bene come fossi suo figlio. A rivoluzionare le cose è stata la mia crescita in cui ho iniziato a pensare e parlare di altro, però, analogamente agli altri casi, è bastato poco per adattarmi al cambiamento». Un libro da leggere con la gaiezza delle età, la leggerezza di sapere che ci si può ritrovare tra generazioni diverse affacciati sopra lo stesso mondo, nello stesso tempo.
LA SCHEDA | TITOLO: GIOVANNI E BEATRICE, I MIEI NONNI | AUTORE: LORENZO IOSSA | COLLANA: RACCONTI D’AUTORE | CODICE ISBN: 9978-88-95776-32-3 | PAGINE: 116 | PREZZO DI COPERTINA: € 18,00 | PRIMA EDIZIONE: GENNAIO 2025
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